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Prugne umeboshi: acidule, salate e ricche di benefici

fermentatimacrobiotica

Le troviamo sullo scaffale dei prodotti orientali, dal colorito purpureo e dal nome curioso e ingannevole, che richiama il dolce frutto del prugno nostrano. Hanno un aspetto raggrinzito e un sapore sorprendente: sicuramente non dolce, ma acidulo e salato.

Sono il risultato della lavorazione tradizionale dei frutti del Prunus Mume, una varietà asiatica intermedia tra un pruno e un albicocco.

I fiori dell’ume sono i primi a comparire dopo l’inverno, poiché l’albero fiorisce a febbraio. Per il popolo giapponese, sono simbolo di eleganza, pazienza, integrità e fedeltà.

I frutti vengono raccolti ancora acerbi, quando sono ricchi di acido citrico, nel mese di giugno. Le ume fresche sono dure e non commestibili, perciò vengono essiccate e messe sotto pressione con sale marino integrale. Successivamente, vengono aggiunte le foglie di shiso (Perilla frutescens), che conferiscono il loro caratteristico colore rosso.

Durante il processo di fermentazione si sviluppano acidi organici benefici, che donano alle umeboshi le proprietà tradizionalmente riconosciute nei Paesi asiatici. Sono infatti:

  • Alcalinizzanti
  • Rimineralizzanti
  • Antibiotiche naturali
  • Utili per ripristinare l’equilibrio della flora batterica intestinale

Le umeboshi sono ottime per recuperare energie, alleviare la stanchezza estiva, migliorare l’appetito e, in Giappone, sono considerate un segreto di longevità.

Si utilizzano soprattutto nella cucina macrobiotica e si trovano anche sotto forma di purea, più adatta per l’uso in cucina grazie alla sua consistenza facilmente miscibile agli altri ingredienti.

Un antico proverbio giapponese consiglia di consumare una prugna umeboshi prima di ogni viaggio, per mantenere la salute.

Sappiamo che non esistono alimenti miracolosi e che è l’equilibrio alimentare a mantenerci sani. Tuttavia, la tradizione millenaria e il sapere tramandato sull’uso di queste prugne particolari ne confermano i benefici, supportati anche da studi moderni e dall’uso quotidiano.

Oggi, però, sul mercato esistono umeboshi non preparate in modo tradizionale, spesso addizionate con zucchero. Leggere l’etichetta è fondamentale: gli ingredienti devono essere solo prugne, sale marino e foglie di shiso, nient’altro.

Dal liquido rilasciato durante la pressatura si ottiene l’Acidulato di umeboshi, dal colore rosso brillante e dal profumo inconfondibile. Il suo sapore pungente, acido e salato esalta il gusto delle preparazioni, anche se usato in piccole quantità.

Ti piacerebbe provare a utilizzarle le umeboshi in cucina? Prendi spunto da queste RICETTE

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